Clima, meteo e crisi ecologica
Homo sapiens nel corso del suo (seppur breve) percorso su questo pianeta ha dovuto fronteggiare numerose "crisi" (ambientali e sociali in primis ), ma mai come oggi - forse - si trova a dover modificare drasticamente il proprio stile di vita.
Studiosi, specialisti e divulgatori seri la definiscono "crisi ecologica globale", individuando un quadro generale di problematiche interconnesse che devono essere comprese nel loro insieme e, allo stesso tempo, affrontate in modo distinto.
Precisiamo subito che con il termine "ecologico" (spesso utilizzato come sinonimo di "ambientale" o di un qualcosa, prodotto o comportamento che sia, rispettoso dell'ambiente) ci riferiamo alla branca della biologia definita "ecologia" (studio degli ecosistemi a tutti i livelli, comprese le interazioni biogeochimiche ed i flussi di energia).
La crisi ecologica globale attuale è dovuta principalmente alle attività svolte dagli esseri umani soprattutto nell’ultimo secolo, contestualmente al vertiginoso aumento della popolazione: dai 2 miliardi del 1930 ai quasi 8 miliardi di oggi (dato del 2019), con un raddoppio negli ultimi 45 anni. Con questa crescita sono aumentate in modo smisurato e incontrollato tutte le attività, il prelievo delle risorse naturali, l’uso di fonti energetiche e materie prime, la quantità di rifiuti prodotti e l'inquinamento delle matrici ambientali.
Per stimare l'impatto dell'uomo sul pianeta possiamo utilizzare, tra gli altri parametri, quello legato al calcolo dell'impronta ecologica pro capite, che è la porzione di superficie dell’ecosfera che ogni essere umano dovrebbe avere a disposizione per poter sostenere le sue esigenze di vita (cioè prelevare risorse di ogni tipo e smaltire tutti gli scarti e i rifiuti).
Bene: il valore attuale è 2,7 ettari a testa (all’incirca pari alla superficie di 4 campi da calcio professionistici), solo che se dividessimo la superficie planetaria per il numero di umani odierni si avrebbero a disposizione "solo" 1,7 ettari, che è la cosiddetta "biocapacità pro capite". Dunque l’impronta ecologica ha superato la biocapacità circa 50 anni fa e da allora è andata sempre più allontanandosene, specialmente nei Paesi industrializzati: per questo motivo, è stato simbolicamente ribattezzato "Earth Overshoot Day" il giorno in cui le risorse disponibili finiscono, intaccando le riserve insostituibili! Nel 2019 l'Overshoot day è caduto il 29 luglio (nel 2015, ad esempio, cadeva il 13 agosto).
Chi vuole testare la propria imponta ecologica può utilizzare alcune valide applicazioni che si trovano in rete: noi vi consigliamo questa, ad esempio.
Un’analisi più puntuale permette di individuare le maggiori problematiche ecologiche, cioè quelle che hanno diffusione planetaria e hanno superato – o rischiano a breve di superare – limiti di irreversibilità divenendo via via che passano gli anni, decisamente e pericolosamente ingestibili.
Le principali per gravità ed estensione sono 4, che sono elencate qui di seguito con dati essenziali ma significativi.
Tra gli altri documenti utili per approfondire il tema della crisi ecologica e del cambiamento climatico vi segnaliamo:
- l'Agenda ONU 2030;
- la sezione dedicata ai cambiamenti climatici del sito web del W.W.F. Italia.
Studiosi, specialisti e divulgatori seri la definiscono "crisi ecologica globale", individuando un quadro generale di problematiche interconnesse che devono essere comprese nel loro insieme e, allo stesso tempo, affrontate in modo distinto.
Precisiamo subito che con il termine "ecologico" (spesso utilizzato come sinonimo di "ambientale" o di un qualcosa, prodotto o comportamento che sia, rispettoso dell'ambiente) ci riferiamo alla branca della biologia definita "ecologia" (studio degli ecosistemi a tutti i livelli, comprese le interazioni biogeochimiche ed i flussi di energia).
La crisi ecologica globale attuale è dovuta principalmente alle attività svolte dagli esseri umani soprattutto nell’ultimo secolo, contestualmente al vertiginoso aumento della popolazione: dai 2 miliardi del 1930 ai quasi 8 miliardi di oggi (dato del 2019), con un raddoppio negli ultimi 45 anni. Con questa crescita sono aumentate in modo smisurato e incontrollato tutte le attività, il prelievo delle risorse naturali, l’uso di fonti energetiche e materie prime, la quantità di rifiuti prodotti e l'inquinamento delle matrici ambientali.
Per stimare l'impatto dell'uomo sul pianeta possiamo utilizzare, tra gli altri parametri, quello legato al calcolo dell'impronta ecologica pro capite, che è la porzione di superficie dell’ecosfera che ogni essere umano dovrebbe avere a disposizione per poter sostenere le sue esigenze di vita (cioè prelevare risorse di ogni tipo e smaltire tutti gli scarti e i rifiuti).
Bene: il valore attuale è 2,7 ettari a testa (all’incirca pari alla superficie di 4 campi da calcio professionistici), solo che se dividessimo la superficie planetaria per il numero di umani odierni si avrebbero a disposizione "solo" 1,7 ettari, che è la cosiddetta "biocapacità pro capite". Dunque l’impronta ecologica ha superato la biocapacità circa 50 anni fa e da allora è andata sempre più allontanandosene, specialmente nei Paesi industrializzati: per questo motivo, è stato simbolicamente ribattezzato "Earth Overshoot Day" il giorno in cui le risorse disponibili finiscono, intaccando le riserve insostituibili! Nel 2019 l'Overshoot day è caduto il 29 luglio (nel 2015, ad esempio, cadeva il 13 agosto).
Chi vuole testare la propria imponta ecologica può utilizzare alcune valide applicazioni che si trovano in rete: noi vi consigliamo questa, ad esempio.
Un’analisi più puntuale permette di individuare le maggiori problematiche ecologiche, cioè quelle che hanno diffusione planetaria e hanno superato – o rischiano a breve di superare – limiti di irreversibilità divenendo via via che passano gli anni, decisamente e pericolosamente ingestibili.
Le principali per gravità ed estensione sono 4, che sono elencate qui di seguito con dati essenziali ma significativi.
- La perdita di biodiversità, con un tasso di scomparsa di specie che è centinaia di volte superiore a quello delle fasi normali di evoluzione e che si approssima invece a quanto accaduto con le grandi catastrofi al passaggio tra le ere; la causa è la perdita e il degrado degli habitat in conseguenza dell’inquinamento, dell’invasione umana e delle attività di caccia e pesca, oltre che del cambiamento climatico.
- La perdita di suoli o il loro degrado e sfruttamento inadeguato, si ritiene che ogni anno vadano perduti 75 miliardi di tonnellate di suolo fertile e basti pensare che in Italia, ogni secondo, sono distrutti 2 metri quadrati di suolo naturale (un campo da calcio all’ora!).
- L’alterazione dei cicli biogeochimici di azoto e fosfati, in particolare il primo come esito dell’abuso di fertilizzanti artificiali per aumentare la produttività agricola; la conseguenza di ciò è l’accumulo di questi nutrienti nelle acque di deflusso e nelle falde, e infine la saturazione dei piccoli ecosistemi acquatici il cui ruolo ecologico è importantissimo.
- Il "cambiamento climatico", sicuramente la problematica più nota, corrispondente a impressionanti sconvolgimenti delle dinamiche meteorologiche locali con significative ripercussioni sugli ecosistemi e sulle attività umane. La causa principale è il riscaldamento globale conseguente all'incremento dell’effetto serra atmosferico, quest’ultimo dovuta all’immissione massiccia di diossido di carbonio in atmosfera negli ultimi 150 anni a seguito dell’uso di combustibili fossili per finalità energetiche, oltre che delle pratiche di deforestazione, di allevamento e di agricoltura intensivi.
Tra gli altri documenti utili per approfondire il tema della crisi ecologica e del cambiamento climatico vi segnaliamo:
- l'Agenda ONU 2030;
- la sezione dedicata ai cambiamenti climatici del sito web del W.W.F. Italia.
Siti web e pubblicazioni di approfondimento
Questo sito web riporta le attività di ricerca e divulgazione dell'Associazione "Polar Educators International"
Il sito del focal point italiano dell'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC)
Il sito web dell'Italian Climate Network, il movimento italiano per il clima al cui interno operano diversi ricercatori ed esperti
Documenti utili
I principali report sullo stato delle conoscenze relative ai cambiamenti climatici li possiamo trovare qui:
pubblicazioni e report IPCC
Alcune risorse didattiche utili per svolgere attività di approfondimento con gli studenti sono disponibili qui:
a scuola di clima
Questo sito web riporta le attività di ricerca e divulgazione dell'Associazione "Polar Educators International"
Il sito del focal point italiano dell'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC)
Il sito web dell'Italian Climate Network, il movimento italiano per il clima al cui interno operano diversi ricercatori ed esperti
Documenti utili
I principali report sullo stato delle conoscenze relative ai cambiamenti climatici li possiamo trovare qui:
pubblicazioni e report IPCC
Alcune risorse didattiche utili per svolgere attività di approfondimento con gli studenti sono disponibili qui:
a scuola di clima
Le attività della scuola
Progetti Il Dipartimento di Scienze naturali dell'IIS "Da Vinci" organizza ogni anno incontri di approfondimento sul tema, oltre a trattare di clima e cambiamenti climatici all'interno dei programmi disciplinari e nell'ambito del curricolo di Educazione Civica. Siamo in contatto con alcune organizzazioni ed associazioni scientifiche che si occupano di clima attiveremo uno o più percorsi didattici specifici che vedano direttamente coinvolti i nostri alunni. Segnaliamo, intanto, questi due lavori realizzati - rispettivamente - dagli alunni e dalle alunne della classe 1^C Scientifico nell'A.S. 2018/19 con i proff. Fiacchini e Iannitto, e con la classe 1^M Scienze applicate nell'A.S. 2020/21 nell'ambito della prima e della terza edizione del concorso indetto dall'ESA - European Space Agency - ribattezzato "Climate Detectives": --> elaborato alunni 1C-From local (climate data) to global (actions to save Earth) --> elaborato alunni 1M- Climate data for climate action Stazione meteorologica e report stagionali/annuali Attivata nel gennaio 2017, la stazione meteorologica Davis Vantage VUE è stata acquistata dalla scuola nell'ambito del progetto scientifico "SMOA" (Stazione Meteorologica e Osservatorio Astronomico). L'idea di fondo è di realizzare, nel tempo, dei laboratori scientifici utilizzabili con i nostri alunni e le nostre alunne per attività didattiche, analisi dei dati e redazione di report. Qui trovate i report stagionali / annuali realizzati utilizzando i dati della stazione meteorologica. Buona lettura! Stazione meteorologica Davis Vantage Vue Report meteorologico - Anni 2017/18 Report meteorologico - Anno 2019 Report meteorologico - Estate 2020 Report meteorologico - Anno 2020 Report meteorologico - Primavera 2021 Report meteorologico - Anno 2021 Report meteorologico - Gennaio/Giugno 2022 Report meteorologico - Anno 2022 |
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Fa veramente più caldo del solito?
Spoiler: sembra proprio di sì: pensate che il 2020 si è classificato tra i primi due anni più caldi in assoluto dal 1850 ad oggi!
L’anno segnato dalla pandemia è risultato il più caldo mai registrato secondo i dati elaborati dall’Agenzia Meteorologica Giapponese (1) e il più caldo, insieme con il 2016, secondo l'agenzia statunitense NOAA (2), mentre per la NASA è il secondo più caldo di sempre (3).
Se primo o secondo.... la sostanza non cambia: il trend è evidente ed il (sur)riscaldamento del Pianeta continua senza sosta. La cosa che più preoccupa gli scienziati, e le persone di buonsenso, è che il 2020 è stato un anno senza un vero e proprio effetto "El Niño ", ovvero quel particolare stato di oscillazione meteo-climatica dovuta all’interazione tra oceano e atmosfera (4) che, periodicamente (ogni 2-5 anni circa), riscalda le acque dell'oceano Pacifico equatoriale centro-orientale determinando un aumento momentaneo delle temperature medie terrestri anche di 3-4 gradi.
Gli ultimi anni record, infatti, erano coincisi proprio con l'attivazione di questo fenomeno lungo le acque del Pacifico. Il 2020 è stato invece caratterizzato, nella parte fine dell'anno, dal fenomeno opposto, la cosiddetta "Niña ". Il raffreddamento che ne è conseguito ha verosimilmente contenuto il record per l’anno appena terminato.
Nonostante una certa riduzione delle emissioni inquinanti avvenuta, soprattutto, nella prima parte dell’anno in occasione dei vari "lock-down" generalizzati, non abbiamo riscontrato particolari effetti sull'andamento termico del 2020, come prevedibile. Il riscaldamento globale in atto, del resto, è causato da decenni di emissioni massive di gas serra con forte contributo antropogenico e la CO2, un gas serra emesso in grandi quantità soprattutto dalle attività umane, ha tempi di vita di decine di anni in atmosfera e non basta una piccola riduzione nelle emissioni - peraltro limitata a pochi mesi - a poter rallentare il sempre più evidente e letale global warming.
Fonti citate:
1: https://ds.data.jma.go.jp/.../products/gwp/temp/ann_wld.html
2: https://www.ncdc.noaa.gov/sotc/global/202013
3: https://data.giss.nasa.gov/gistemp/
4: https://www.youtube.com/watch?v=dzat16LMtQk
Il 2021 si chiude con una poderosa anomalia termica!
Il 2021 si chiude con dei dati per nulla rassicuranti e con la previsione, al 28/12, di un'ondata di calore ed un'anomalia termica fino a 14 gradi sopra la media del periodo, con valori di temperatura che nelle zone montane sarebbero sopra la media perfino in alcuni periodi estivi.
Se non è una crisi ecologica su scala globale questa...
Nell'immagine a lato: la previsione, al 28 dicembre, delle anomalie termiche previste per il periodo 29/12/21 - 2/01/2022
Analisi meteo-climatica a cura del dr. Andrea Corigliano.
#cambiamentoclimatico #ClimateChange #crisiecologica #ecologicalcrisis #anomaliatermica #2021
Se non è una crisi ecologica su scala globale questa...
Nell'immagine a lato: la previsione, al 28 dicembre, delle anomalie termiche previste per il periodo 29/12/21 - 2/01/2022
Analisi meteo-climatica a cura del dr. Andrea Corigliano.
#cambiamentoclimatico #ClimateChange #crisiecologica #ecologicalcrisis #anomaliatermica #2021
COP 27: quali risultati?
Link all'articolo pubblicato nel nostro blog.