... da oggi (26 febbraio 2020) corridoi (quasi) del tutto vuoti anche al "Da Vinci". Che fare?
Come qualcuno ha già fatto notare, non lasciamoci trascinare dal "delirio collettivo" e continuiamo - con le dovute precauzioni - a fare una vita "normale". Ad oggi, come per qualsiasi altra patologia influenzale o simil-influenzale, non c’è alcun motivo di restare chiusi in casa se si è in salute. Non c’è alcun motivo, del resto, per prendere d’assalto i supermercati e le farmacie (...le mascherine lasciamole a chi è malato e agli operatori sanitari che li curano). La velocità con cui una malattia può spostarsi da un punto all’altro della Terra è a tutti gli effetti figlia del nostro mondo globalizzato: non esistono "barriere" che possano fermare la diffusione di virus o batteri, e uno dei rischi maggiori in queste situazioni è quello di avvelenare la vita quotidiana e aver paura dei rapporti che ci rendono propriamente "umani". Contro un nemico invisibile ci mettiamo sulla difensiva e guardiamo ad ogni nostro simile come ad una minaccia: non resta che usare il pensiero razionale e seguire le indicazioni e i consigli che ci forniscono gli esperti. Diversamente avremmo "perso", ma non contro il coronavirus di turno ... Ad majora!
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